Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980
ticolare efficacia il seguente testo di Nanni · Cagnone': V. 1 e quanto tutto viene avvicinato V. 2 {la consueta offerta del seno a un infante) V. 3 ciò che resta sicuramente fuori V. 4 grida più totalmente V. 5 la prolungata assenza della veglia Spostiamo il testo, per le esigenze del discorso, secon do una parafrasi ragionata: V. 1: Nel processo di selezione/esclusione dei ma teriali, nella dinamica compositiva, allo scrittore (e al lettore ideale) pare di catturare nel simbolico la totalità della significazione, la totalità dello spessore del corpo <lella lingua madre attraverso uno squarcio prodotto dal la parola (o da gruppi di parole in rapporto di solida rietà), quella da feticizzare, nel cotesto, nella prospettiva della totalità indivisa. V. 2: La «totalità» si visualizza nel particolare ge sto materno, si evoca una particolare e proverbiale attesa implicita di godimento e di soddisfazione. Da notare co me «materno» s1a assente dal testo; si tratta di una vir tuale ma non necessaria saturazione delle valenze seman tiche testuali. V. 3 - V. 4: Il giudizio critico proiettato nella scrit.tura rivela come l'attesa del /tutto/ «subito», non possa che venire delusa. Sorge l'illusione che ciò che è stato inevitabilmente perduto, in quanto escluso dalla nomina zione, sia ancora « più totale», ove risulta chiara l'iro nia (leggibile come tragica e/o come sberleffo alla (< dab benaggine» di avere creduto di potere imprigionare« l'og getto del desiderio» perduto). L'errata grammaticalizza zione (/più totalmente/), ovviamente, è quella che vei- 91
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