Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980
renziale non si approssima in modo naturalistico al- 1'oggetto. Al contrario la parola «isolata» nel verso inizia un movimento in cui metaforizza se stessa, ag giungendo un velo ulteriore alla cosa. La natura della metafora non sv·ela una presenza o un'essenza, ma sem mai svela la propria parentela con la vertigine e il non senso se, come Freud ha visto nel sogno e nel sintomo, una significazione qualsiasi può· rappresentarne un'al tra qualsiasi. Senza che questo qualsiasi stia a · indicare un caso, esso segnala la metafora come immersa in un dis . corso latente che può sempre evocare senza bisogno di sapere che cosa evochi. O. Mannoni osservava, senza scostarrsi da Il poeta e la fantasia, che la metafora ha qualche rapporto con il rimosso: lo rraggiunge rispettando le nostre difese. E Lacan definendo la metafora come la sostituzione nella catena significante di un significante con un al tro, intende che quello che è soppiantato cade al rango di significato, mentre come significante latente perpe tua l'intervallo in cui un'altra catena significante può riagganciarsi. Pertanto possiamo concludere che il sin tomo poetico specifico risiede nella possibilità del si gnificante di ruotare su se stesso metaforizzandosi nel l'intervallo di latenza del significato, allora con la me tafora il signi.ficait:o - è meglio dire il significante che lo rappresenta - tocca il rimosso e sottomette agli effetti del desiderio inconscio la nuova significazione. La metafora evoca la presenza nascosta del desiderio inconscio, e l'oggetto è signif i cato con «una nuova at mosfera» in quanto è ora oggetto sintomale. L'aHenzione all'affiorare nel testo poetico di parole nucleari ci ha portato a una forma minima di meta fora che struttura una particolare referenzialità - o semanticità - poetica temporaneamente sciolta dal- 78
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