Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980
Questa lettura deve valere anche per il dialetto: che nel testo è elemento originario e accumulo di sostanze verbali, e s'annette, in continuità e varietà, alle altre so stanze, e infatti annette voci straniere, «sentite» come dialettali, e anche voci dei sogni, delle quali non im porta sapere il significato. Certo, questo elemento dia lettale segna una « vicinanza tellurica» 9 : la segna sim bolicamente, e ne reca impressione e memoria. Ma la scrittura, che lo svolge senza divario (e, s'è detto, nella varietà) con l'altra materia, fonde e converte anche i caratteri della ricerca e dell'origine in natura ed oggetti di un complesso, indiviso universo verbale. Voglio dire che il dialetto nel testo non è separazione, differenza essenziale - tanto meno vi ricercherei forma o vicenda isolabile di un motivo, di una particolare tensione. Penso invece che possiamo indagare, là dove si propaga, carat teri, aspetti, locali mutamenti di quell'universo nome- . roso: -e seguirè una variazione, talora un'accentuazione o un'esasperazione (rispondente ad altre ascoltate in suoni diversi) dell'aspro, del petroso, di questo reale difficile, non pacifico che abbiamo riconosciuto e conti nuiamo a riconoscere in energie ed essenze verbali. Schegazhèr, pissazhèr sgnaca via tòla e carte sgnàcheghe 'l bòsch del mondo sassin e sassinà ale Anguane ale Diane deventade scarampane, vece da spade spasemade, par tute le contrade Ma si legga tutto (E pò, muci); e si riportino qui, se si vuole per agevolazione di significato somigliante o comune, i ·«batteri» e anche quelle «mucillagini», e, per saggiare la varietà e il cambiamento nel conti nuo, nell'unità del testo/bosco, tali voci e i suoni a cui si legano, si riascoltino qui accanto: 54
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