Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

non del tutto sbarbicato, forse rammentabile per qual­ che resto di radice o barba, per qualche oscuro invo­ lontario imparentamento) Sì, è vero, qui di foglia in foglia tutto si perde qui scalini scalpìti scalfiti di morti moti sono il [verde E le poche indicazioni (discoste dall'Ipersonetto) de­ vono bastare per il possibile novero di scelte, predile­ zioni, affinità, che rappresenta una legittimazione indi­ retta e un motivo supplementare di · persuasione a par­ lare di poesia petrosa. Ma l'antonomasia, in questo caso, dalla singolarità dantesca si estende a significare, per ec­ cellenza, e a rappresentare una pluralità della poesia d'oggi, un momento comune che s'avvera anche in diffe­ renze e reciproche indifferenze e discordanze e antino­ mie. Appunto, per significare, con sottaciuta osservanza della varia particolarità e dell'eteronimo, la pluralità e la comunanza di motivi e forme, mi pare s'adatti al pre­ sente il segno dell'esperienza dantesca, la definizione del­ le petrose « come verbalità del difficile, dell'ostacolo, come presa di possesso del reale non pacifico» 3 • .E an­ cora, se fruisco della discreta libertà che consente l'ac­ cezione per così dire irrelata di nomi o titoli propri o comuni, pur formati ripetendo la peculiarità di evenienze singolari o plurali ben circostanziate, se uso la varia­ zione e l'adattabilità consentite all'antonomasia (qualora · si mantenga nell'essenziale il significato, vale a dire la deduzione per eccellenza), posso aggiustare un'altra de­ finizione continiana e dire petroso - con o senza tema d'amore, in questo caso, per arbitrio o complicità di critico, non richiesto - il linguaggio poetico nel quale « l'energia lessicale e la rarità dei ritmi si trasforméµlo, a norma di •contenuto'» néll'« aspro», nel « diffi­ cile» 4 - che sia tema o significato o coscienza o so­ stanza di parole, o corpo e peso nel dire, nel non saper 46

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