Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980
importa tanto indicare qui le varie fasi e gli elementi: basti notare, ,come fa Freud, che entra nella coscienza non l'elemento che suscita interesse speciale (l'assalto sessuale) ma un altro, come simbolo (i vestiti). Insom ma: un termine è sparito, facendosi tuttavia vivo at traverso un altro; ovvero: il luogo dove c'è qualche cosa (nel caso, il sintomo) è anche il luogo di una sparizione. Se si torna a « Toute l'ame résumée», questo luogo visitato dalle contradqizioni, cade là dove avviene la comparsa/s-comparsa aerea delle forme, dove brucia savamment il sigaro: È un ombelico di solidità relativa e di presenza, collocato 11ella poesia fra due momenti ine quivocabili di ,dispersione (« plusieurs ronds de fumée / abolis en autres ronds»; « le choeur des romances / à la lèvre vole-t-il...»). Ma è pure il posto in cui alcunché è sparito o si è rintanato dietro un sostituto. Per la ve rità, qui questo « alcunché» è nominato nella metafora che indica la brace del sigaro: ·« cl:air baiser de feu». Feu, fuoco è il «detto» ma insieme cancellato, il pre sente ma in qualche modo obliterato dalla poesia? Il suo incapsulamento nella metafora è un modo per eclis sarlo almeno come porta d'accesso a tutto un campo pulsionale escluso? Si può pensare, a questo punto, a dò che dice Freud in un testo come L'acquisizione del fuoco o a Bachelarid, al fuoco « essere sociale e non naturale», al « . fuoco . sessualizzato» che incontra .l'E dipo ( 1 « figlio di due pezzi di legno...»). Oltre tutto, feu è, in francese, termine ambiguo, designando oltre al fuoco il defunto, il Morto per eccellenza dunque, pre sente nel gioco al tavolo del bridge, come rammenta La can. Se la poetica del « fumeur» non fornisce che ri sposte modeste e quasi ovvie, provoca in compenso do mande abbastanza abnormi (e le lascia lì). 7. Il fumatore, il fumo, il fuoco. , Prendo in prestito da uno scritto di Sergio Finzi, Note sul sogno, nel numero 42
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