Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980
anche la permanenza» .- Appunto come Marx, per par lare dell'accumulazione ha bisogno di un'accumulazione originaria sulla cui ipotesi sarebbe interessante ritorna re. Se dunque le vicende dell'S1 sono coinvolte nel mec canismo della rimozione, potremmo forse, ma è una cosa abbastanza nuova ed è bene andar cauti; guardare al «tesoro dei significanti» come a qualcosa con cui la rimozione originaria ha a che fare. Questa ipotesi diviene più ,accessibile se portiamo un esempio: il dif ficile rapporto, di amore e di odio, di dipendenza e di. denegazione che gli ebrei hanno nei confronti della pro pria cultura. . Questo tuttavia si potrebbe ancora spie gare in termini sociologici. Ciò che invece è più difficile spiegare è perché lo stesso rapporto alla cultura ebraica lo hanno i «gentili». Allora tutto quanto ci viene detto nel Mosè, può essere il luogo di una rimozione origi naria rispetto al - quale il significante S1 dell'ebreo o del non-ebreo garantisce le - successive rimozioni. � noi basta per questa sera, accorgerci che $, il soggetto barrato, effetto della -relazione S1 � S2, è rappresentato solo in tale relazione, e quindi come ter mine di uno dei discorsi di cui abbiamo parlato, perché è in tale relazione (e abbiamo scelto come esempio une> dei meccanismi, quello della rimozione, che riguardano le situazioni pulsionali) che, come direbbe Lacan, « ça parle», qualcosa parla, che è l'inconscio. L'altro supposto soggetto parlante dei suoi sintomi è molto" evanescente, e il terapeuta che porta più atten zione al sintomo che alla struttura corre il rischio di arenarsi come già capitò a Freud, che trasse però da questo delle conclusioni, quando si accorse che non ba sta nemmeno portare alla conoscenza del soggetto in analisi ciò che era inconscio perché il nodo nevrotico si sciolga. E mi sembra che su questa constatazione di Freud sulla non coincidenza della fine dell'analisi con il «venire a conoscenza di», ,sia molto discutibile leg- 21
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