Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

direttamente, di petto, le strutture nevrotiche, l'isteria, la nevrosi ossessiva. Anche qui, il caso dell'uomo dei lupi che abbiamo assunto come esempio primo nella nostra indagine, ci of­ fre qualche chiarimento. Un caso apparentemente · « com­ plicato», quello dell'uomo dei lupi, giaoché la persona in questione era passata attraverso una prima nevrosi infantile di isteria, una seconda fase, sempre infantile, di nevrosi ossessiva, e dopo le prime due analisi con Freud, avrà un periodo caratterizzato da :tratti di paranoia. Difficile dunque definire come isterico o co­ me ossessivo tout court, l'individuo che si presentava a Freud chiedendo un'analisi. Forse gli esiti attuali era- · no quelli della nevrosi ossessiva, ma come vedremo, sarà un tratto isterico a permettere una svolta importante nella sua analisi. Il soggeHo non si affaccia al mondo isterico o ossessivo, e anche se vi incappa, in questi lingua o dialetto come Freud chiama le due nevrosi, ciò che conta, per la stessa clinica, è .la sua struttura in un senso più complesso, che anche rispetto alla nosologia psichiatrica tradizionale, mal si adatta ad essere sem­ plificata e si presenta spesso, e per fortuna come ve· dremo, assai composita. Una fobia può appartenere a una nevrosi isterica o ossessiva, una componente iste­ ri,ca può essere rilevante in un contesto ossessivo, ecce­ tera. Ma non è tanto questa constatazione a farci consi­ derare l'attenzione ai quattro discorsi come preliminare, quanto l'al t ra, che abbiamo avanzato poco fa circa il « sembiante». Il pensiero: oh, è un'isterico, oh, è un'ossessivo, in­ duce lo psicoanalista che accetta un nuovo analizzante a due scelte: una la pI'efeI"enza accordata · a una serie di sintomi più o meno classici, l'altra, là considerazione del soggetto come produttore. La prima scelta è pre­ caria e destinata a metterlo spesso in imbarazzo, perché, 19

RkJQdWJsaXNoZXIy