Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980
Poesia e rumore l. La , esplosione di massa della poesia nella seconda metà degli anni , settanta si è in più modi riconosciuta come afformazione dell'immediatezza della parola e del comportamento, nel rifiuto di ogni interrogazione sui fondamenti della stessa parola e deHo stesso comporta mento, e nella convinzione di una totale aderenza tra parola, gesto, bisogno, desiderio, scelta ideologica, ecc. La poesia è stata usata come veicolo diretto dell'auten ticità, voce immediata e sottratta ad ogni controllo, espressione del corpo presente, · garanzia di consistenza per tutto ciò che il brutale . autoritarismo delle istitu zioni pone ai margini, colpevolizza e reprime. Nella poe sia si son potuti recepire e valorizzare molti segnali pro venienti « dal fondo», dagli spazi che la società scac cia il più possibile lontano da sé: parole monche e slab brate si son presentate come rivendicazione di un uni verso vitale alternativo, di sotterranei modi di essere, emergenti nell'immediatezza, in una elementare identi ficazione tra espressione ed esistenza. Come voce di questo universo, la poesia è stata assunta nell'ottica del la marginalità, come offerta di identità ad ogni posi zione marginale: la possibilità di confezionare un testo . senza passare attraverso mediazioni tecniche di sorta rende agevole usarlo come strumento non di una - ricer- 161
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