Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

noi vediamo i sommi sacerdoti, che imitano il verso dell'avvoltoio, il muggito del bue, o il ronzio dell'ape. Alcuni che si alzano al mattino e imitano con voce di petto il _verso del leone, altri al pomeriggio, di sopras­ salto, fanno la voce dell'oca e alla sera, con voce di te­ sta, corrono per il cortile gettando grida di · pavone. QuestÒ è il mestiere di sacerdoti e di preti, per i loro bassi riti liturgici eseguono inni scritti per essere eseguiti con voce di rana o con muggiti di toro in ca­ lore. Ho sentito - a Roma - nel tempo mitriaco un coro di misti, durante le sette fasi dell'iniziazione, co­ municare con gli dei stormendo come la chioma di un albero. E questo è l'insegnamento: canterai con la voce del falco l'inno ad Agni e con la voce dell'airone l'inno per i canti Brhaspati. Questo vuole dire che: , rinunci alla tua parola, raccogli il terzo della pa­ rola che è stato dato agli uccelli e fingi, fai finta di can­ tare la lingua degli uccelli e ancora una .volta il quarto della parola è parlato e i tre ,quarti non si mettono in movimento. Questo anche se tenti -un rapporto sostitutivo, con suoni ad altezza fissa, all'imitazione dell'animale: RE è la misura del suono del. grido del/la PAVONE MI » » » TORO FA » » » CAPRA SOL » » » GRU LA » » » UCCELLO 157

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