Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

e Angelo di Costanzo e Bernardino Rota. Di quest'ul­ timo annoto una definizione del rapporto tra desiderio e pensiero: « È filo il desir mio che nell'ordire / si rom­ pe, e l'opra sua vien vana e morta. / È nave il pensier mio che nel partire / si perde, e di dolor merce ri­ porta». La poesia delle donne, metafora potenziata della poe­ sia: la mancanza si fa parola, l'abbraccio sparizione. Veronica Franco trasferisce la battaglia d'amore dal campo aperto delle figurazioni cavalleresche all'interno dell,a camerà, dalle mitografie medievali e sospirose alla lotta tra i corpi: fine dello scenario petrarchesco, di­ segno della 'borghese ' intimità del rito d'amore. La candida luna, il maggio, l'odorifero la:uro, i dolci pen­ sieri, gli ombrosi luoghi, il grato sonno, arnesi secolari del potere, sono immersi da Chiara Matraini nel tepore d'un parlar sommesso e ininterrotto, in presenza e in morte del suo amore. Il sottile intl'eccio, ch_'è nelle rime di Isabella di Morra, tra le immagini dell'acqua e l'as­ senza del padre: romanzo familiare in forma di trage­ dia; la poesia sola difesa in questo svolgimento. Le Rime di Gaspara Stampa: repertorio luminoso delle figure del disco:r:so d'amore. L'attesa, la distanza, la partenza, il ritorno, la libertà dall'amore e la pri­ gionia. Figure giocate da un significante che le ravviva e svuota, fissa e distanzia: la Sparizione. Vuoto del de­ siderio, inesistenza corporea dell'incontro, · dissolvimen­ to e perdita del soggetto sulla terra del desiderio del- 1'altro. La « forma vera» femminile come « un'imma­ gine d'Eco e di Chimera», lo spossessamento del « cuo­ re» della donna che rende mostruosa la statua maschile dal doppio cuore, l'irresolvibilità e l'irrealtà della sto­ ria d'amore il cui tempo è il tempo della poesia. Pianto, esaltazione, grido, confidenza non rinviano a un tempo reale, à un diario d'amore, ma al silenzio che s'insinua tra verso e verso, tra sonetto e sonetto. Il libro delle 119

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