Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

Il soggetto amoroso è costituito, ma nello stesso tem­ po dissipato sotto il cumulo delle ascendenze dottrinarie. Il lavoro della-poesia sarà inteso a dare a questo soggetto una parola che gli appartenga, che lo faccia danzare nel cerchio del desiderio, che lo faccia interrogare sulf'in­ terminabile avventura del suo perdersi e ritrovarsi nella terra del linguaggio. 3. Un'altra storia andrebbe evocata: le sorti del petrar­ chismo nei commenti al Canzoniere, l'insinuarsi progres­ sivo di riferimenti aristÒtelici, il sovrapporsi dei Trattati sull'amore, il lavoro di spiritualizzazione esercitato sulle Rùne, .fino al ridimensionamento del mito�Petrarca, ri­ condotto al ruolo cortigiano di maestro d'amore e di grande esperto ·dell'arte retorica. A lato di tutto questo, l'esercizio d'una. scrittura poetica che di volta in volta, modellando figure, lessico, movimento ritmico su testi del Petrarca, elabora una nozione di imitazione mai uni­ voca. Nella storia del petrarchismo è possibile seguire tutte le variazioni dell'auctoritas che presiede al testo: nell'oscillazione tra luogo del mito e luogo della tecnica, tra l'ombra amorosa ma incombente paterna:mente e l'e­ sperto facitore di versi. Come in ogni storia che ha sullo sfondo modelli, è possibile isolare rotture e complementi, rovesciamenti e integrazioni, _ censure e rifacimenti: ritmi qualche volta obliqui coi quali respira e s'alimenta la tradizione. Ma è anche possibile, nella storia del petrar­ chismo, seguire l'abbandono dell'auctoritas, l'attestarsi del poeta in una . funzione «materna» (propria della lin­ gua, «parlar materno»), secondo l'etimologia dantesca non da auctor ma da autor (avieo, lego). La storia della critica raddoppia la storia del petrar- · chismo, nel movimento di adesione-distanziamento, nelle incursioni in un mare di rime dove la domanda sul mo­ dello e sui rapporti con esso incombe, necessariamente, al punto da imporre una topica della poesia fatta di ri- 111

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