Il piccolo Hans - anno VII - n.25 - gennaio-marzo 1980

ficiniani sfiorano la mistica, ma poi s'attestano nell'or­ dine della metafora: « Essendo l'Amore volontaria mor­ te, in quanto è morte, è cosa amara: in quanto volon­ taria, è dolce. Muore amando qualunque ama: perché il suo pensiero dimenticando sé, . nella persona amata si rivolge... Se egli non è in sé, ancora non vive in sé me­ desimo; chi non vive è morto, e _ però · è morto in sé qualunque ama: o egli vive almeno in altri». Sposses­ samento, sparizione, dimenticanza: si disegna il sottile campo _ d'analisi della poesia di Gaspara Stampa e di Mi­ chelangelo Buonarroti. Amplificazione umanistica dell'orazione di Erissimaco sull'Amore maestro di tutte le arti: sullo sfondo la po­ litica della Signoria e la fondazione dell'artista moderno sullo scenario del potere. Riporto del discorso di Agatone sulla natura di Eros ai cinque sensi e alla loro somiglianza con gli elementi naturali: « La ràgione si assomiglia a Dio, il Viso al Fuoco, l'Udito all'aria, l'Odorato a' vapori, ìl Gusto al­ l'acqua, e il Tatto alla terra. Perché la ragione va cer­ cando cose celesti». (Preludio ad un razionalismo spiri­ tualistico? O sogno d'una ratio sottratta alla tecnica, in­ tesa come trasformazione della natura attraverso il la­ voro dei sensi?). Innesti tomistici nell'analisi della. bellezza, « splendor formae»: avvio delle estetiche ontologiche e delle on­ tologie dell'arte. Nel nascimento di Amore (la grande scena), Poros e Penia sono piegati uno verso la dottrina del raggio, l'al­ tra verso la teologia degli angeli: il . raggio di Dio si congiunge con la povertà dell'Angelo (l'Angelo, per sua natura, è oscuro e informe, prima che il sole lo illu­ mini: Penia, povertà ed angelo, . è consegnata dal mito classico all'immaginario cristiano; il suo desideri:o, il suo essere assenza e mancanza, è sostituito dalle immagini edificanti della povertà cristiana). 109

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