Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979

d'apertura, replicata dall'A del terzo verso, cui una con­ venzione tipografica, o�sia la caduta dell'accento even­ tuale nella maiuscola, impedisce di dichiarare la pro­ pria funzione grammaticale: verbo? preposizione? In un gioco alternativo e continuo ,di richiamo e di espul­ sione del , sen s o letterale, delle leggi di discriminazione grammaticali, di identità foniche e diversità logiche, gioco attuato appunto nella cifra o formula del tu, la poesia mallarmeana trova il ,suo tratto . di individuazio­ ne. S'intrasente, insomma, ciò che sarebbe una voce. 6. Con le due interiezioni elementari Fort e Da, l'og­ getto prende corpo nel simbolico, il desiderio è nel campo del linguaggio. E' H desiderio che lega la voce, come pulsione invocante, al linguaggio. Nella intona­ zione che crediamo di cogliere lungo tutta la superficie di un testo letterario, prodotta dai suoi sistemi espres­ sivi e tuttavia non esistente fuori da tali sistemi, cor­ rono impulsi. In accordo con la propria etimologia, la voce ha natura di invocazione: muove da qualche cosa verso qualche cosa. Si può ipotizzare che questo « qual­ che cosa » sia la voce stessa, il riconoscimento del pro­ prio emergere in quel buco che l'invocazione ossia la domanda ha spalancato. Dunque, un fenomeno di auto­ erotismo. La voce si desidera in quanto :risposta venuta a riempire improvvisamente la « mancanza » aperta dal -desiderio (di scrivere, di leggere) dell'autore e del let­ tore: Ma si tratta di una risposta immaginaria che in­ nesca immediatamente la catena ,senza fine dell'insuf­ ficienza e della domanda. Se l'oggetto è la voce, essa in quanto risonanza entro ciò che Vàléry chiamava il « créux toujours futur », ·si sottrae di continuo. Tale oggetto differito o sospeso, come non avvicinarlo all'og­ getto a? « E' l'esperienza che ci ha portato a riconoscere la voce come facente parte della gamma degli oggetti a... » u_ La voce è d'altro canto l'unico tramite erotico 22

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