Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979

Philippe e del sogno del liocorno 8 o !'ancor più noto Glejidamen dell'Uomo dei topi 9 • Qui «cifra», più che rimandare a strumenti per scio­ gliere linguaggi oriptici o perfino serrature, fa risuo­ nare la ripetizione di un tratto d'identità.- Attraverso i vari livelli linguistici, prosodici, · figurali, la voce si gioca nelle differenze fra elementi ,ridotti. « La linguistique peut id nous servir de guide... La forme de mathemati­ sation où s'insicrit la découverte du phonème comme fonction des couples d'opposition formés par ' les plus petits élements discriminatifs saisissables de la séman­ tique, nous mène aux fondements memes où la dernière doctrine de Freud désigne, dans une connotation voca­ lique de la présence et de l'absence, les ,sources sub­ jectives de la fonction symbolique...» 10 • Il richiamo al­ la doppia « jaculation» del Fort-Da, è più esplicito in un altro passo lacaniano, ,dove ,si fa risaltare il carattere accessorio della · « perfezione fonetica» irispetto alla « distinzione fonematica» testimoniata dalla successio­ ne delle pronunce del bambino 11 • In questo modo, quasi insensibilmente, ,si entra nel campo del simbolico, dunque del desiderio. La « conno­ tazione vocalica» si offre come una via attraverso la quale il soggetto perviene alla funzione simbolica. Apro Mallarmé, altro ,sonetto: « A la nue accablante tu». La sua voce particolare si determina nell'opposizione di due omonimi, il tu del primo verso (participio passato del verbo taire) e il tu (pronome di seconda persona) esibito dal quinto verso. L'ambiguità fonetica calcolata si trasforma in significanza fonematica: difatti vi si coistruisoe simbolicamente il ,silenzio, il mancante, e insieme la pesantezza della materia (rincalzata dai grup­ pi: /basse/, /basahe/, /laves/), l'anonimità. interlocu­ toria e l'infinita intercambiabilità dei soggetti. Opposi­ zione che continua con l'uso altrettanto bifronte dell'A 21

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