Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979
teramente; riconoscesse in sé operanti - strutturate ---: le differenti derive che già av:eva simbolicamente fis sato, e le facesse valere ih un mito - <lel tempo - più forte di ogni medietà · storica. E' un parados�o che un tale sapere assoluto non :si sia realizzato? O non è forse la musica ,stessa che - per ,sua strut tura - esige un'assenza di mito - vinto don giovanni e mancata leonora - inglobando nel suo stesso farsi il procedere per trasformazioni della mitologia. Facendo precipitare ogni Kultur dentro al tempo, ogni mito · in idola: velocissimi valzer di 1 corte, banalità dei café con certo, interessi di costruttori di violini ,e pianoforti, cal colata economia degli eàitoPi musicali - i DiabeHi, i Sauer, i Leidesdorf. In questo contempo si situa la scommessa del genio musicale. Ostinata adesione a tutto il panorama, al di spiegarsi delle sue figure - i corpi, i casati, le istitu zioni, le società - in una continuità che vale solo in quanto ,simbolica messa in scena; solo attraverso que sta adesione · incondizionata si può dare scrittura di ciò che è imploso. I cafés, allora, o le schubertiadi, sono elementi necessari di quel silenzio da cui inizia a com putarsi 1a voce, e ad annotarsi: esso è equivalente alla completa sordità, nel suo assoridante frastuono. In Schubert, eocitazione e ansia ,si sostengono e si annullano reciprocamente, in ogni partitura. V.eccitazione prende a pretesto suo qualsiasi oggetto, che sa essere quello giusto . - gerecht - quando da esso ritorni in risposta un Lied. Le sue ragioni non muovono ad un piacere particolare, né a una data sod disfazione - nulla di propriamente soggettivo si sta svolgendo - esse stanno già, riassunte, addensate, in quell'invocazione pr.ima - alliebendervater - che ha trasposto la parola in melodia, . affermando in tal modo l'eccitazione interna - ma 1 subito anche trattenendone 137
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy