Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979
Schubèrt's Lieder Una città soddisfatta, una città che ha appena coro nato la sua vittoria più grande con l'astuzia di .chi sa come la ragione continui a prodursi solo nella media zione indefinitivamente protratta. Vienna è rioca di par late che contrastano radicalmente tra di loro - la mo rava, ,la veneta, la slava, la boèma, l'ungherese - ma che si mantengono nella loro interezza particolare. Non si può non essere frastornati dalla compattezza che ne deriva; ciò che svanisce lascia sempre un corpo: rr,esiduo. Franz Schubert visse una gran parte del suo tempo nei cafés, in mezzo al rumore dei giornali - delle no tizie - ritenendo di dover esserne avvolto, per raggiun gervi l'immanenza. Era certo che questa pratica fosse vincente - lavoro effettivo, molto più profittevole della trafila istituzionale - che il padre pretendeva per lui - e ne verificava il senso nell'ascendenza che questa sua scelta gli procurava in Vienna: che era tutto :il mondo. Le eccitate serate viennesi -degli Schober, degli Spaun, dei Mohn, degli Esterhazy, avevano bisogno di un nome: furono schubertianer. Tutti erano propensi a credere che si dovesse inventare - scoprire - un mito, e che Franz potesse incarnarlo. Avendo tutto -il tempo a disposizione. Vienna era perfetta pe11ché la musica avvenisse in- 136
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