Il piccolo Hans - VI - n. 24 - ottobre-dicembre 1979

Ma la questione del bianco sulla pagina è pm ge­ nerale. Si pensi al modo tradizionale . di comporre il so­ netto lasciando uno spazio ad ogni strofa. L'effetto di enjambement, ove esso avvenga tra l'ultimo verso di una quartina (o terzina) e il primo della suocessiva ri­ sulta fortemente rafforzato; e ancor più se avvenga tra l'ultimo verso della seconda quartina e il primo della prima t e rzina. Si tratta, del resto, di usi rarissimi e serio.ri . Lo stesso può dirsi dello spazio tra due ottave, che rafforza la clausola a -rima baciata (pressocché sempre seguita, per esempio nel Furioso, da un segno di inter­ punzione forte (punto, punto e virgola, due punti). Spazi, disposizione, clausole, interpunzioni, rappresen­ tano un tutto inerente al testo poetico: che lo rendono già per questo «ineffabile». Non in senso mistico, s'in­ tende, ma in quello più pedestre che non può essere « :riprodotto» vocalmente, neanche con i più sottili ar­ tifici (pause, tonalità, etc.). Ma vi è di più, anche a questo primo livello di ap- prossimazione. Si guardino questi versi Canto l'armi pietose e'l capitano precipitevolissimevolmente nel mezzo del cammin di nostra vita La « parola più lunga della lingua it'aliana» si dà il caso che sia un endecasillabo perfetto anche nei suoi accenti. Inserito, tuttavia, tra altri endecasillabi composti di più parole, presenta un -effetto di estraneità o di sorpresa, che viene a mancare quasi interamente nella lettura; persino in quella minuzia che èl lo spazio tra una parola e l'altra la forma grafica inerisce al testo poetico. 2. Polisemia e vocalità. Andrea Zanzotto, parlando in pubblico alla recente festa dell'« Unità» di Milano, 123

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