Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979
con quest'altro del Cours « Il segno linguistico unisce non una cosa e un nome, ma un ooncetto e un'immagine acustica » 21• Si delimi.ti 1l'enundato saus,suriano con un intervento di comodo, H quale metta tra parentesi l'indicazione dei connotati dell'immagine, come « traocia psichica» del ,suono, e del concetto, « generalmente più astratto», e .tenga conto dello svolgimento teorico e della preci sazione che nel Cours - volume e lavoro - sostitui scono la coppia con quella di significante e significato: c'è modo di entrare agevolmente nella -spiegazione di un'altra frase di Wit1Jgenstein, e precisamente: « la parola 'significato ' ,si può definire così: J.l significato di una parola è il suo uso nel linguaggio » 22 ; e di irichiamar,e nella spiegazione il giUJdizio che « 1col denominare una cosa non si è fatto ancora nulla. Essa non ha nemmeno un nome, tranne che nel giuoco » 23 - dove, tra J'altro, il portare il nome nel gioco e solo per autorità del gioco rammenta l'elemento « con venzione», questo principio e carattere del 1 sistema, così come è delineato nelle pagine del Cours più lon tane da ogni riflesso di convenzionalismo nomenclatorio. Si potrebbe continuare per un pezzo a utilizzare la prova appena allestita, senza fare H verso aHe colla zioni: la · risolviamo invece col rilievo che la definizione del Cours, a:rdnota (ora) e assunta quasi per obbligo - poiché sta all'origine di una peripezia teorica - e portata a riscontrare un altro ,discorso, può dar conto, con gli dementi r e periti un po� a caso, dclle sue pre messe: e questa volta sarà una frase di Wittgenstein, l'ultima ripetuta, a richiamare un momento del Cours che ha quella definizione come centro focale, vale a 99
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