Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979

la libertà signorile della langue esdude che essa lavori - libertà che nulla a che vedere con l'arbitrarietà 'servile ' della parole. 8. In Saussure non c',è oggetto extra-linguistico, non c'è quel referente che la recente semiotica si vanta di distinguere dal signifié. Quando Saussure parla di si­ gnification, è per distinguerla in effetti non dal signifié bensì dalla valeur (CLG. 158-60) 8 • La linguistica in­ somma ha per oggetto ,la langue come systèlme di valeurs. Oocorre precisare i:l valore del valore saussuriano. Con tutta probabilità ,esso ha la stessa portata episte­ mologica dell'omonima categoria che ha costituito l'og­ getto vero e proprio dell'economia classica (Smith, Ri'Cardo, Ma:rx), cioè il value (cfr. Robinson 1962; Napo­ leoni 1976) 9 • E questo · non perché l'esempio saussu­ riano, quello dei due pezzi da cinque franchi (CLG. 160), sia ·economico. Il problema economico di quel che fonda _ l'equivalenza tra due mer c i (in quanto hanno lo stesso valore) è equivalente al problema linguistico di determinare l'unità si gn ificante come type (per usare la terminologia di Peirce) aldilà dei suoi tokens. Ma lo stesso uso filosofico del termine 'valore ' è tutt'altro che estraneo all'esigenza ·saussuriana di formulare la va1eur: penso in particolare all'operazione nietzschean� di ,riduzione dell'oggetto a valore (vd. Heidegger 1951). Ma a questo punto incontriamo anche uno dei pro­ blemi nodali della teoria freudiana - il nodo dell'og­ getto (Objekt) in psicanalisi, oggetto la cui sempre diversa identificazione determina, come çomplemento, il soggetto stesso. 9. In effetti, già con l'Entwurf (1895. Aus den An­ fangen der Psychoanalyse 1877-1902. 373-460; lt. II. 201-44) Freud pone il problema dell'oggetto come 'va- 69

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