Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979
4. H confronto Saussure-Lacan è complicato dal fatto che la definizione lacaniana del segno come « quel che rappresenta qualcosa per qualcuno» (Es. 840; Rph. 65) non ha niente a che v, edere con Saussu!'e. Sembra coin cidere piuttosto con quella del sign di Peirce ( « un segno o representamen è qualcosa che sta a quakuno al posto ,di qualcosa in qualche ,rispetto o capacità», Peirce 1931-35. 2. 228) 5 • In questa ottica Lacan può affermare che il signi fiant è sempre anche segno - di un ·soggetto (Se XX. 130). Il fumo può ·essere indic e del fuoco, ma è anche segno del soggetto che lo ha acoeso (Rph. 66-67). Il signifiant lacaniano è perciò rappresentativo - ma non nel senso _ di Humboldt - rappresenta (è segno di) non oggetti, ma (,di) un ·soggetto. 5. Il segno saussuriano si caratterizza come arbitr� rio (CLG. 100-102). Invece ,Lacan - altra 'infedeltà' - si schiera con i critici della concezione deH'arbitrarietà (Benveniste 1939, 1966; Jakobson 1962, 1966; Milner 1975). A suo avviso ben lungi dal principio dell'arbitraire si situerebbe la ricerca saussuriana sugli anagrammi (Starobinski 1964): qui Saussure ,ripercorrerebbe il 'delirio ' del Socrate invasato del Cratilo platonico (Se XX. 23; Rph. 58), giungendo quindi, implicitamente, ad un'idea di motivazione anagrammatica del segno 6 • Mi sembra importante sottolineare, per ora, la por tata in qualche modo filosofica del primo principio saussuriano del segno. Dire che il rapporto tra il signi fiant bosco ed il signifié « bosco» è arbitrario, significa aggiungere ad una predicazione in qualche modo esten sionale - il significato « bosco» in italiano è una data estensione ,di « sostanza del contenuto» (cfr. Hjelmslev 1953. 57) - una clausola modale (nel senso logico di ' modalità '): ' a!'bitrario' è equivalente all'attributo intensionale descritto, in logica modale, come contin- 65
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy