Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979

Una pedografia desiderante Che ,il bambino non r-aippresenti, aristotelicamente, uno stato di privazione r-ispetto all'adulto, - '1a tran­ sitoria negatività inerente ad un divenire incompiuto - ma debba anzi venir compreso nell'autonomia struttu.rale, pulsionale ed affettiva, del ·suo mondo - diverso, senza dubhio, da quello dell'adulto e perciò tanto meno TiducibHe aid esso (anzi matrice nell'adulto steisso di ogni ulteriore « diver:sità ») - è ormai quasi un luogo oomune della pedagogia e dell'antropologia ps,icoana­ litica. Che tuttavia, malgrado ciò, fa diversità infantile sia stata malintesa e soffocata proprio da coloro che meglio sembravano riconoscerne e difenderne la tipi­ cità: col paradossale •risultato di sancire non solo fa immagine di un mondo infantile separato e 1suboridinato Tispetto a queHo adulto, ma anche ,la condanna di qua•lsiasi deroga a tale ghettizzaziollle, di qualsiasi com­ plicità o collusione fra ,i due mondi, se non nelle angu­ ste forme ammesse dalla vigente •struttura disciplinare, è quanto 1si propongono di dimostrare R. Schérer e G. Hocquenghem nel <loro Co-ire. Album sistematico dell'infanzia (Feltrinelli, 1979) attraveriso un'analisi che ai parametri forniti dalle teorie antiedi,piche affianca 208

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