Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979

1 3 In Ugo da Pisa, Derivationes, il termine aveo viene com­ mentato come segue: « Aveo, id est ligo, as; et inde autor id est ligator... Virgilius, Lucanus et ceteri poetae debent dici auto­ res quia ligaverunt carmina sua pedibus et metris ». Cfr. De Vulgari Eloquentia, op. cit., glossario dell'ed. Marigo. 14 Aux frontières du langage poétique, si veda il cap. Le sens du cercle et le poète, « Romanica Gandensia », IX, Gand, 1961, pp. 79-92. 1s Paradiso, XXVI, 134-135. 16 Convivio, IV, VI. 17 Ci riferiamo, in particolare, alla scena dei serpenti nel­ l'lnferno (XXIV-XXV) e a tutti i nodi simbolici delle difficoltà che Dante non riesce a superare. Si veda a tale proposito la nostra opera Dante, Pèlerin..., op. cit. 18 Perceval ou le conte du Graal, a cura di Roach, Textes tittéraire français, Droz, 1959, v. 6328. 19 A cura di J. Rychner, Champion, ·Parigi 1968 (C. .f.MA .). 2 0 lbid., vv. 9-16. « Era uso degli antichi, Prisciano lo testi­ monia, che nei libri che essi facevano, essi parlavano in . modo oscuro in modo che coloro i quali venivano dopo di loro e che dovevano apprenderli potessero chiosare la lettera e aggiungervi un sovrappiù di senso ». 2 1 Yvain ou le Chevalier au lion, a· cura di Mario Roques, Champion, Parigi 1965 (C.F.MA. ), vv. 2356-2357. 22 Si veda l'edizione Rychner, op. cit., vv. 29-32 del Prologo. 23 lbid., Le lai du Chèvrefeuille, vv. 26-50. 24 lbid., vv. 52-53. « Quando ha preparato il bastone, con il coltello iscrive il proprio nome ». 25 lbid., vv. 68-73. « Di essi fu in tutto com'era del capri­ foglio, che si abbarbica al cor-ilo, ed allorché esso è così intrec­ ciato e preso e posto tutt'intorno al fusto, insieme posson ben durare . ». 26 Cfr. J. Marx, La légende arthurienne et le Graal, P.U.F., 1952, pp. 70-72. 27 l'erceval ou le Conte du Graal, op. cit., vv. 61-68. 28 lbid., vv. 4194-4206. :J!J lbid., vv. 3575-3582. 30 J. La:can, Séminaire XX, Encor , e, Seuil, 1975, p. 127. ' 1 Per il gioco di parole su Paradis e para-dis si veda il nostro studio Le double jeu dans la Sextine d'Arnaud Daniel et la Comédie de Dante, in Literature and Psychoanalysis, « The Questione of Reading »: Otherwise, Yale, « French Studies », 1977, pp. 227-252. 32 Dante dedica la sua opera a Cangrande verso il 1316 come atto di riconoscenza verso questo signore che aveva a�colto nella sua casa, a Verona, il poeta esiliato da Firenze. Nell'epistola XIU si può leggere la dedica seguita da un commento del Pa- 185

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