Il piccolo Hans - anno VI - n. 22 - aprile-giugno 1979

un peI'sonaggio in difficoltà, quest'ultimo è costretto a scambiare H dono ricevuto con un altro, di cui al momento del patto ignora il contenuto. Nella maggior parte dei casi, questo dono vincolante è formulato in modo tale che al salvato viene richiesto di assogget­ tarsi alla volontà del salvatore senza che per altro venga rivelata - ripetiamo - l'esigen2la concreta · della pre­ stazione richiesta. E' solo in seguito, al momento della rivelazione del contenuto, che il rapporto fra f due partner si modi­ fica in quanto il volto del salvatore manifesta una fisionomia assai diversa da quella di un benefattore. Il salvato viene così a trovarsi in difficoltà ancor più grandi di quelle esistenti al momento dell'incontro. L'esito di questa nuova avventura varia in proporzione diretta ,rispetto alla capacità di invenzione del peI'sonag•gio salvato. Nel Conte du Graal, ad esempio, Perceval, caduto nella trappola del dono vincolant, e, sarà èostretto ad assogget­ tarsi alla volontà dell'onest'uomo che dapprima gli ha offerto ospitalità ed in iseguito esige che Perceval gli ceda il proprio sottabito consunto, tessuto da isua madre, in cambio di un sottabito di seta, donato dal salvatore. Gauvain invece, accolto non meno generosamente nella casa di un nocchiero, sfugge con uno stratagemma agli impegni coTI1I1essi al dono vincolante. Legato alla promessa fatta al nocchiero di seguire i suoi consigli, Gauvain si vede rifiutare l'accesso al castello incantato. Per ,sfuggire a tale vincolo, egli fa rilevare al ,suo part­ ner il difetto implicito nella formulazione stessa di questo dono, richiesto ad un cavaliere iil cui onore non deve ess e l'e posto in discussione. E' infatti un abuso di potere, dice Gauvain, impedire ad un cavaliere di lanciarsi in un'avventura pericolosa quando si sa che 178

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