Il piccolo Hans - V - n. 20 - ottobre-dicembre 1978

A proposito delle note 3 e 4 Freud, nella Interpretazione dei sogni, nel tentativo di ricostruire una storia delle teorie del sogno, e quindi dei differenti sistemi di senso entro cui l'illogicità, la stranezza, la follia del sogno sono state ricondotte a intelligibilità, comincia - come Sir Thomas Browne tre secoli prima - da Aristotele, e Artemidoro. Quello di Aristotele è « il primo scritto nel quale si di�cute del sogno come di un oggetto della psicologia... (in cui) il sogno viene definito come l'attività psichica del dormiente, in quanto egli dorme»: prima di Aristotele il sogno era considerato «non un prodotto dell'anima che sogna, bensì un suggerimento da parte divina». Sir Thomas Browne, tornando ad Aristotele, è con lui in disaccordo: per lui i sogni, se sono - come cer­ tamente sono - attività umana (animale, naturale), possono anche - allo stesso modo - essere portatori di rivelazioni sovrannaturali: «divine». Ciò che èJ inte­ ressante, e singolare, è il modo dell'affermazione, o della dimostrazione: «se ci sono demonicall dreams, perché non ci dovrebbero essere Angelicall dreams? ». E' lo stesso singolare procedimento «logico» che in Religio Medici Io portava ad affermare «Ho sempre creduto, e ora lo so, che ci sono le Streghe; chi dubita di ciò, non nega soltanto le streghe, ma anche gli spi- 83

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