Il piccolo Hans - V - n. 20 - ottobre-dicembre 1978

una scintilla nelle budella di Olimpia un lampo che invade tutta la stanza. Ma oltre queste allucinazioni che sono innocenti, ci sono nei sogni anche delle fantasie colpevoli; solo la morte, non il sonno, mette fine al peccato; sì che si potrebbe scrivere un libro notturno delle nostre mal­ vagità. Perché oltre alle trasgressioni diurne, dei causi­ dici potrebbero trovare nei sogni dei peccati mortali che derivano da pensieri malvagi che erano già in precedenza nella nostra mente. Tuttavia la legge umana non legifera sui nottambuli; e se un nottambulo do­ vesse rompersi il collo, o uccidere, la legge non se ne curerebbe. Dioniso si comportò da folle tiranno quando con­ dannò a morte un uomo, perché aveva sognato che quell'uomo lo avrebbe ucciso; sì che egli tolse real­ mente la vita a chi gli aveva tolto la sua solo nella fantasia notturna 7 • Lamia fu ingiusta fino al punto da essere ridicola nel pretendere per legge una ricompensa da parte di un giovane che le aveva confessato di aver ottenuto da lei in sogno quel piacere che ella aveva negato ai suoi sensi da sveglio; come se la si dovesse risarcire di quella fruizione puramente immaginaria che egli aveva goduto dalla sua ombra 8 • Se si riconosces­ sero debiti del genere, finiremmo tutti per essere pro­ fondamente debitori alle passioni: ma è il senso co­ mune a dover giudicare di tali arretrati. Se alcuni sono svenuti, altri potrebbero addirittura morire nel sogno, dal momento che la morte non è che una forma duratura di svenimento. Che Platone sia morto mentre stava sognando, come qualcuno 9 afferma, dovrebbe essere lui a confermarlo, tornando tra noi. Che alcuni non abbiano mai sognato è altrettanto im­ probabile quanto che qualcuno non abbia mai riso. Che i bambini non sognino durante i primi sei mesi 81

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