Il piccolo Hans - V - n. 20 - ottobre-dicembre 1978

contrario, « tout se passait en l'homme, il n'y avait rien d'extérieur » 25 • Di qui l'insistenza sulle connotazioni fisiche di Mon­ triveau - espresse, tutte, attraverso immagini di auda­ cia e . di vigore animale 26 - destinate a sottolineare il contrasto con il « portrait inachevé » della duchessa, nonché la loro univocità, cui si contrappone la protei­ forme mobilità del temperamento della protagonista 27 • Ora, è proprio questa sua profonda estraneità, il vio­ lento contrasto del suo comportamento e del suo aspetto con « les physionomies convenues qui meublent les sa­ lons de Paris » 28 a provocarne il successo mondano, a fare di lui un ennesimo idole dei salons, vittima pro­ messa, secondo la dinamica del desiderio appena illu­ strata, al « triomphe d'amour propre qui attendait la rfemme dont il s'occuperait » 29 • Si assiste così ad un duplice movimento di attrazione, i cui principi appaiono radicalmente antitetici: trionfo essenzialmente narcisi­ stico sancito dalla rilevanza sociale del suo oggetto, l'amore si confina per la duchessa nella semplice cer­ tezza di suscitarlo, talché « semblable à favare sati­ sfait de savoir que ses caprices peuvent etre exaucés, elle n'allait peut-etre meme plus jusqu'au désir » 30 • Al suo opposto, Montriveau « était, à son àge, aussi neuf en amour que l'est un jeune homme · qui vient de lire Faublas en cachette. De la femme, il savait tout; mais de l'amour, il ne savait rien et sa verginité de · senti­ ments lui faisait ainsi des désirs tout nouveaux » 31 • Per essere fondamentale, questa opposizione in cui all'este­ riorità corrisponde finteriorità, alla sapienza dell'amore la pulsione del desiderio, al codice l'istinto, non è tut­ tavia assoluta: essa riveste infatti per entrambi i per­ sonaggi un carattere di incompletezza. Né Antoinette de Langeais né Armand de Montriveau posseggono una conoscenza totale dell'amore: l'una non ne conosce che Je parole e gli atteggiamenti destinati a promuoverlo 37

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