Il piccolo Hans - V - n. 20 - ottobre-dicembre 1978

protagonista stesso, in possesso soltanto di « informes souvenirs» 4 , è escluso. Non diversamente, il fallimento con cui si conclude la ricerca di Antoinette segnerà il suo avvento alla memoria neHa forma definitiva del « poème» 5 • Destinate ad un analogo insuccesso, le due spedizioni mettono capo al medesimo risultato: quello di poetizzare un'esistenza ormai spenta. Alla morte me­ taforica di Montriveau corrisponde la morte reale di Antoinette, alla memoria collettiva che fa dello sfortunato esploratore un effimero idolo dei salotti, la memoria privata di un amore perduto ed irripetibile. Il paralle­ lismo fra i due viaggi è tuttavia solo apparente: in realtà essi offrono una si , mmetria rigorosamente spe­ culare. Il viaggio di Montriveau, le cui vicende aprono e chiudono il romanzo, è apparentemente un'impresa di recupero, in realtà un ritorno; il suo scopo, la ri­ cerca della donna amata e perduta, implica un'assenza, un movimento di fuga la cui distanza è necessario col­ mare: pertanto esso non è che la ripetizione inversa del primo nella misura in cui l'itinerario seguito dalla donna è plasmato in modo esattamente contrario su quello. Viaggio memoriale, dunque, seppure inconsape­ volmente, quello di Montrriveau, e destinato a trovare ne11'esaltazione della memoria J'unica possibile solu­ zione; ma, per Antoinette de Langeais, consapevole esi­ lio e meta estrema in cui si è tragicamente convertito il sogno di un viaggio unanime, dapprima semplice i;ncentivo alla vanità mondana della duchessa, infine simbolo vagheggiato e rimpianto della felicità perduta. Inquadrata fra i due brevi capitoli, inizia;le e finale, che della vicenda espongono rispettivamente il « pro­ blema» e l'esito, la parte central,e del roma·nzo, men­ tre ne costituisce il lungo antefatto, presenta a sua volta una bipartizione la cui funzionalità non è tanto di or­ dine sintattico quanto semantico: non investe la mo­ dalità progressiva del discorso ma scandisce a:l suo 30