Il piccolo Hans - V - n. 20 - ottobre-dicembre 1978
-distaccasi la luna; e mi parea che quanto nel cader s'approssimava, tanto crescesse al guardo; infin che [venne a dar di colpo in mezzo a:l prato; [ed era grande quanto una secchia, e di [,scintille 10 vomitava una nebbia, che stridea sì forte come quando un carbon vù.vo nell'acqua immergi e spegni. Anzi a [quel modo la luna, come ho detto, in mezzo al [prato si spegneva annerando a poco a poco, 15 e ne fumavan l'erbe intorno intorno. Allor mirando in cieil, vidi rimaso come un barlume, o un'orma, anzii, una [nicchia, ond'ella fosse svelta; in cotal guisa, ch'io n'agghiacciava; e ancor non m'as[sicuro. 20 ME'LISSO. E be:i;i hai che temer, che agevol cosa fora cader la luna in sul tuo campo. ALCETA. Chi sa? Non veggiam noi spesso di state cader le stelle? MELISSO. Egli ci ha tante stelle, 25 26 che piooiol danno è cader l'una [o l'altra di loro, e mille rimaner. Ma sola ha questa luna in oiel, che da nessuno cader fu vista mai se non in sogno.
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