Il piccolo Hans - V - n. 20 - ottobre-dicembre 1978
fini tra fuori e dentro non lo delimitano semplicemente da quello che ad esso è esterno, in quanto tale distin zione si trova all'interno dell'Io-realtà stesso». Qui, dove il desiderio dispiega la sua domanda che perennemente lo elude, sta l'inganno ineluttabile del l'uomo, il luogo del suo scacco: la Spaltung che scin de l'Io costituendolo per sempre nel simbolico inve ste - e Funari lo mostra lucidamente - l'intero pro cesso percettivo, che diviene anch'esso, in questa luce, luogo del desiderio dell'Altro. L'eternizzazione del de siderio originata dalla scissione primaria apre la vic:. al processo di sostituzione («nessun oggetto amato è amato per quello che è») alla metafora, allo sposta mento, e costringe il senso al suo percorso tortuoso verso la dimensione «reale», ove il soggetto si fa - barthesianamente - testo in cui il senso si cela e si ostende. L'enigmaticità dell'atto percettivo, veicolo e dila tazione del senso, si risolve così nella storia del sog getto: dalla relazione immaginaria alla dimensione sim bolica, come mostra Funari nel capitolo conclusivo dedicato all'esperienza dello specchio, il processo per cettivo è « coinvolto ed attivo, prima nella vita imma ginaria, prigioniero della dimensione speculare, e suc cessivamente nell'accesso al simbolico, come funzione del soggetto costituito». La lezione lacaniana è presente, soprattutto come orientamento metodologico e come criterio di lettura testuale: la scelta del processo percettivo quale ango lazione da cui condurre l'intero discorso psicoanalitico è peraltrp del tutto personale; e ne deriva non sol tanto l'inquadramento di tale processo quale momento eventualmente privilegiato dell'accadere psichico, ma, ben di più, la considerazione della percezione come essa stessa linguaggio. Contributi molto interessanti, e rilevanti, vengono 190
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy