Il piccolo Hans - V - n. 20 - ottobre-dicembre 1978

in chiave teorica - che nella bellezza contemplata in Maria lo sguardo del credente non vede rispecchiato l'umano desiderio, né vede - all'estremo oppostto - un'ipostasi divina dai tratti femminili. I Padri greci anticipano di molti secoli la chiesa d'Occidente nel can­ to della « piena di grazia » ; e lo fanno con accenti non meno enfatici; soltanto, più liberi da venature psi­ cologistiche e da riferimenti autobiografici. « A espri­ mere l'altissima idea che avevano i Padri della somma purezza e santità della Vergine, non solamente la dis­ sero, con aggiunti negativi, Immacolata, impolluta, il­ lesa, incolpata, intemerata, incorrotta, illibata, intatta, incontaminata; e con vocaboli affermattivi, santa, sa­ cra, veneranda, innocente, diletta a Dio, benedetta, bea­ ta: ma queste medesime qualità le ascrissero in grado sommo e sopraeccedente, chiamandola tutta immacolata e senza neo, pienamente illibata, perfettamente illesa, del tutto intemerata, perfettamente incorrotta; e san­ tissima, sacratissima, purissima, formosissima a Dio; e tutta bella, tutta santa, tutta innocente, tutta sacra, tutta venerabile, tutta benedetta, tutta beata, tutta ag­ graziata, e tutta veneranda, tutta felice, tutta preziosa, tutta splendente, tutta gloriosa, tutta degna di lode, d'inni, di cantici e di stupore... Né paghi a tanto , con vocaboli astratti, la chiamarono bellezza dell'innocen­ za, innocentissimo albergo dell'innocenza, abitacolo di celeste virtù, fondamento di santità, ornamento della natura, sacrario, vaso prezioso, forma onorabile; e con nomi denotanti eccesso, la dissero soprasanta, sopia­ pura, diecimila volte pura, soprainnocente, ed in tutto soprainnooente, sopraeccedente purità, sopraeletta e veramente soprabenedetta, soprasplendente, trascen­ dente ogni encomio, ogni gloria ed ogni meraviglia... Le quali denominazioni, avvegnaché nobilissime, pure sembrano scomparire a chi ponga mente che Ella fu detta la stessa santità, la stessa purità, la stessa bel- 145