Il piccolo Hans - V - n. 20 - ottobre-dicembre 1978
scenza dalla sfera sessuale all'ambito dei rapporti di giustizia, anche macrosociali, è un fenomeno contrastato ma probabilmente irreversibile. Sarebbe comunque storiograficamente manicheo fissare entro la tradizione cristiana sul peccato una improvvisa cesura sostanziale, sia essa fatta coincidere con Lutero o con il Vaticano II o con qualunque altro avvenimento ecclesiale. Al livello della speculazione teo logica èJ stato sempre chiaro che l'essenza del peccato (del peccato originale come di quello personale) non va cercata nella sfera del sesso, e la storia della spiri tualità, anche monastica, non ha mai dimenticato che la superbia è vizio più fondamentale della lussuria 26• L'identificazione peccato/lussuria, sotto la copertura del simbolo della macchia, è stata e rimarrà probabil mente una tentazione dell'uomo religioso ai primi passi della sua avventura etica e spirituale. Il cammino da questa acerba infanzia verso la maturità ermeneutica del peccato/egoismo appartiene all'ontogenesi del sog getto religioso più che alla filogenesi della tradizione teologica. La purificazione morale è anche decantazione del concetto di purezza, è inveramento del simbolo del la macchia secondo le sue più autentiche possibilità espressive. L'Immacolata Concezione come ideale di castità è poca cosa; è forse soltanto il simbolo di un simbolo; la cui realtà è l'Immacolata come ideale di libertà spi rituale, di compiuta umanità. Perché, allora, conser vare il riferimento a una famiglia simbolica così equi voca come la duplice accoppiata puro/impuro e mac chia/immacolata? Mi pare vi siano due buone ragioni per farlo. Anzitutto, èJ il caso di ribadirlo, queste coppie non sono segni convenzionali della colpa, ma rappresentano la sua prima traccia coscienziale, e insieme puntano oltre questo livello primo, verso una pienezza di senso 140
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