Il piccolo Hans - V - n. 20 - ottobre-dicembre 1978

sto livello, l'Immacolata Concezione funge da simbo­ lo - non sempre illegittimo, comunque riduttivo - della « castità» teoricamente intesa come retto uso del­ la sessualità ma emotivamente vissuta come linea di tendenza al non-uso, come esaltazione della verginità­ astinenza. Dietro questa lettura angusta della macchia sta an­ che un lungo fraintendimento del concetto paolino di carne. A differenza dell'uso oggi comune (si pensi ai « piaceri della carne», ai « peccati della carne» ecc.), in Paolo la sarx è il modo tutto umano di giudicare e di agire, in quanto si contrappone al pneuma (spirito), orizzonte divino reso accessibile all'uomo in Gesù Cri­ sto 2 4. Nell'ottica paolina, carnale è l'uomo chiuso su se stesso, schiavo dei propri interessi; o ancora l'uo­ mo che insegue illusoriamente una perfezione morale e religiosa irraggiungibile, o che, scoprendo l'inutilità di questo suo affannarsi, cade nella disperazione. Spi­ rituale è invece l'uomo investito dallo Spirito di Dio, che lo libera insieme dall'egoismo e dal perfezionismo morale (sua figura raffinata) per aprirlo alla creatività interpersonale dell'amore. E' stato Lutero a ricuperare, congiungendo il tormento dell'esperienza biografica al- 1'acribia della ricerca filologica, la proprietà della carne paolina. La concupiscientia carnis luterana è la curva­ tura dell'amor sui costitutivo dell'uomo storico; è quella radicale solidarietà e connivenza dell'individuo con se stesso che fa di ogni più alto ideale una proiezione dell'io e frustra in partenza il comandamento divino dell'amore 25 • Qui l'esperienza dell'impurità fluisce in quella della schiavitù, e il simbolo della macchia si scioglie nell'immagine del « servo arbitrio». :La teologia cattolica sta soltanto da pochi anni ri­ trovando la pertinenza esegetica e la finezza fenome­ nologica così vive nell'esegesi luterana di Paolo. L'al­ largamento dell'idea di peccato, di carne, di concupi- 139

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