Il piccolo Hans - V - n. 20 - ottobre-dicembre 1978
temporale rende ancor più remota. Pare che ' attesa del bambino ' e dolore siano coestesi, che il dolore sia una sensazione propria del ventre pieno. Ripetizione, enfasi e connessione con il corpo pieno rivelano il godimento che ad un tempo si cela e si disvela nella forma del suo contrario, il dolore. Francesca, come la maggior parte delle bambine, chiama ' dolore ' il piacere masturbatorio e lo descrive con una indecisione di termini che sembra situarlo su di un crinale di opposizioni. « Infatti quello che chiamo godimento nel senso in cui il corpo si prova, scrive Lacan, è· sempre dell'ordine della tensione, della for zatura, del dispendio, ossia dell'exploit. Vi è inconte stabilmente godimento al livello in cui incomincia ad apparire il dolore, e sappiamo che è solo al livello del dolore che si può provare tutta una dimensione dell'or ganismo che altrimenti resta velata» 15 • Il termine « dispendio» colloca il godimento al di fuori dell'economia del piacere, dell'oculato bilancio omeostatico, per inscriverlo, inscindibilmente, nello scialo irreparabile della pulsione di morte. Nel testo, Marianna appare preda di un godimento incontrollabile che ha a che fare con il suo essere pregna, intera, che rivela una « adesione del corpo con se stesso, dal quale niente si stacca» 16 in cui riconosciamo la fusione del l'amore narcisistico. La assenza di ogni mancanza, che il corpo gravido sottolinea enfaticamente, la pienezza dell'essere che esso rappresenta richiama potentemente il fantasma fallico, il simulacro dell'Uno, dell'impossi bile identità dell'essere con se stesso. Sebbene non se ne faccia parola, il godimento sem bra provenire da un fantasma extratestuale artico lato in questi termini « c'è un corpo pieno che ge nera in se stesso», una enunciazione asoggettiva dun que, l'evocazione di uno scenario che si colloca sullo sfondo dell'accadere e che si può cogliere, pertan- 106
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy