Il piccolo Hans - V - n. 19 - luglio-settembre 1978
parte Ettore non .s:i senne di servirsi della parola « si gnificato» perché ess,a ·s·tessa è prima un signifioante che a sua volta deve avere un ,significato. A1l,a fine si cm:iebbe - così pare ad Etto11e - non che sotto un significante c'è un sigillificato, ma che ,sotto un discorso oe n'è un altro ,e ,quindi di necessità - attenzione alle vertigini - un'infinità. Il fatto è grave periché anche così tardi -di notte Ettore vede qualcosa che non gli quadra, qualcosa che oerica ,di dirsi pensando all'ellisse che SaussUJ:1e ha d.i,segnata per rappresentare iù segno. Questa è la que stione: Saussure parlava .di signifilcantej,signifioarto a pmposito del segno ma non del linguaggio, per ,i.J. lin guaggio non funziona più. Ora un linguista diriebbe che il significante determina iJl 1significato perché per un mguista il significante è una cosa data, una p a rola è qualcosa ,di positivo: sta nel lessico come i corpi semplici ne1la tavola di iMen de1eiev. Così la paroh ,d'online dei linguisti, come quella dei poeti, è • « occupatevi delle parole e lasciat,e che il senso , s , i arrangi .da - s olo». Eppure m prosa è il senso a occuparsi deHe parol1e. .Anzi è proprio il ,senso che determina il sigrrirfikante. Se poi !il ·senso dipende dal contesto, anche quest'ultimo .deve prendere a sua volta senso da , un 0J.1lro contesto. Siamo di nuovo a una scatola cinese. Ora il nostro linguista Ettore 1è ,con un piede in due scarpe infanti è ainche - o meglio è linguista in quanto è - psicoanalista. E per lui la questione .del ,senso prende un senso per il fatto dell'analisi. Pigliiamo l'esem pio famoso di aliquis all'inizio .della Psicopatologia della vita quotidiana e Viediamo ,che il compagno di v:iaggio di Fr , eud lo dimenrtica, questo dattilo virgiliano, in gmziia di un pTooesso di ,aspirazione dell'aHquis nel campo di ·altri s 1 ignifioa:nti omonimi parniialmente. In somma non è que11o il sigillificante mcriminato, esso è 186
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