Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978
nel suo termine contraddittorio. Ma il « male » in questi testi, virtualmente, si cela ovunque, sul confine esitante tra il possibile e l'impossibile. Qui il codice ermeneutico orienta la lettura sull'e nigma, sul problema posto dal rapporto denegato tra il « bene » e il .�< male » estrapolati dai testi sacri (dove non sono topologicamente congiunti) per venire iscritti, nella pratica del discorso politico-economico borghese, come cancellatura delle strutture produttive. rLa materialità del discorso narrativo si identifica nel punto di vista (si veda la tattica dell'alternanza del nar ratore onnisciente, il cui intervento è limitato alla pre sentazione dei personaggi e della loro ambientazione, col testimone oculare, filtro di coscienza per gli eventi oscillanti tra orientamenti isotopici contraddittori), con lo sguaI"do esitante, la cui non casuale miopia ritarda e sposta lo svelamento. La verità palese idel testo si articola/disarticola per ermeneutemi 9 • Barthes ne di stingue dieci, in stupefacente analogia con i comanda menti. Noi ne accogliamo cinque; orchestrano il cre scendo, una sospensione di senso che raggiunge l'intol lerabile per i forzati alla sensibilità post-romantica: l. Tematizzazione (orientamento della lettura sul sog getto/oggetto dell'enigma). 2. Promessa/richiesta di risposta (interpretabile com� la resistenza al godimento illimitato da parte del lettore-scrittore immanente). 3. Esca (verità che si mostra-si mostrano sull'asse del l'apparire, disposti in serie come le serie pre-geni ta'li, suggerisce qualcuno, in rapporto con le serie edipiche. Ma ci pare che si tratti di un'analogia, più ohe di un'omologia, vincolata a una pratica biuni voca sospetta). 97
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