Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978
del Re èl illusione momentanea: da una parte, di solito a sinistra, una corona cade. Tornando alla follia di Amleto, una cosa colpisce. Che subito 1a si individui come rottura di un codice. Il che rimanda all'esistenza di norme ideali di com portamento, rotte le quali il comportamento stesso sem brerà insensato. Immediatamente Ofelia riconosce la follia di Amleto, e la descriv,e: è qualcosa che il corpo esibisce: è il giustacuore slacciato, il presentarsi di Am leto « senza cappello in testa, le calze sporche, slegate, e cascanti come ceppi alle caviglie: pallido come la sua camicia: le ginocchia battenti l'una contro l'altra. E uno . sguardo di così pietosa espressione come se egli fosse stato liberato dall'inferno per parlare di orrori... ». Il supposto disordine interiore si fa immediata esteriorità: il corpo parla la follia. Nell'abito e nello sguardo; il folle è sempre posseduto, o invasato, nel senso che in lui un altro parla. L'inferno, dice Ofelia: dunque una presenza diabolica viene subito alfa mente. Ma là dove appare il sintomo {nella forma per Amleto di quel di sordine, e di quella malattia psico-somatica dei tempi, cioè la malinconia), c'è una verità che si fa strada. Ve rità che tutti vogliono togliere ad Amleto, affaticandosi in vari modi, e in varie interpretazioni. Il sintomo ap pare nella rottura comportamentale e linguistica in cui fondamentalmente si riassume la trasformazione di Am leto. Alla quale si risponde con varie mosse. La Regina ne fa due - la morte del Padre, il suo affrettato ma trimonio con Claudio, il fratello del marito, zio di Amleto. Polonio ne fa una: '1'amore per Ofelia. Il Re ne fa varie, spostandosi fondamentalmente lungo l'asse della colpa: la morte del Padre di Amleto, suo fratello, da lui peraltro ucciso. L'am1bizione di chi è stato spodestato. La gelosia verso la madre... Rosen crantz e Gui'l,denstern, da pedine quali sono, - comple- 57
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