Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978

diametralmente opposta del fool. Nello spazio tragico della corte elisabettiana e giacomiana, e nella rappre­ senta:zJione luttuosa che ne dà il suo teatro, il Re e il fool sono le figure sovrane: l'una di fronte all'altra, l'una in cima alla scala, l'altra al fondo, sull'ultimo gradino. In questa polarità si conchiude l'O rotonda come il mondo tutto del palcoscenico elisabettiano, l'in­ tero spazio di significazione della corte. Tra questi due poli, o opposti coincidenti, si dispongono le altre fi­ gure: personaggi varianti , o gradazioni del Medesimo. Se ad Amleto è stata impedita la mossa del Re - messo com'è nella posizione dello scacco 1:Ilatto dalla Regina e dallo zio, non gli resta che la mossa del matto, appunto, del fool, ovvero la mossa obliqua, e simulata della finzione della pazzia. Nella scacchiera la sua mossa risulterà essere quella del cavallo, in inglese il cava­ liere (knight): il principe Amleto, che non diventa King rimarrà knight: e facendo il fool avrà precisamente la mossa obliqua del cavallo (knight). Amleto si mette così nel punctum indifferens - come lo chiama 1a maggiore studiosa di fools dre io abbia incontrato, la Wensford - cioè il point of rest, o punto di riposo: la sospensione di senso, di cui è artefice sovrano ed esempio inimitabile il fool. Amleto è anche il principe 1 spodestato. Qualcuno gli ha sottratto jil posto destinato nella struttura familiare, e della corte. In quello spazio topologico, e strutturale, della parentela, e del potere, che è la corte, come dire... Amleto si era messo in fila... pronto ad assumere il suo posto, nella sua casella. Ma assiste turbato ad un inaspettato avanzamento. Quando arriva rper occupare 1a sua casella ici trova qualcuno già insediato: anzi in-tronato. In altro senso rintronato, Amleto vede dun­ que un altro avanzare al suo posto, e rubargli il suo destino: quel destino che lo voleva da figlio e principe, padre e Re. Di fronte a questa sottrazione di potere, 52

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