Il piccolo Hans - anno V - n. 18 - aprile-giugno 1978

civiltà) / esterno (alla civiltà). Solo Shakespeare e Cer­ vantes riescono a cogliere il gioco e gli scambi tra i due punti di vista: tra pazzo e sano, tra fool e _personaggio paludato, tra paradosso e gnomica, tra poveri e potenti. la realtà continua a muoversi e sottrarsi. Qualche volta sembra che il « folclore veribale », pre­ valentemente nella forma di proverbi, si proponga come linguaggio della follia. Ma il proverbio non è anche la saggezza popolana di Sancio, la sapienza di Vidriera? Il proveribio è soltanto un sintomo di follia, quando esso rappresenta la frantumazione del pensiero, l'automa­ tismo di una memoria non controllata, la forzatura ana­ logica. Così, ancora, positivo e negativo scoprono la fa. cilità del loro alternarsi. Cesare Segre

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