Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978

ticate, il tardivo disegno di recarsi m giro per le città del Belgio parvero strani indugi e altrettanto strani proponimenti. Mécontent de tous et mécontent de moi. Un primo errore di trascrizione trasformò quei tous in un tout. Ce:rto non fu 'lui a trascrivere queste parole. Forse Jeanne. Forse Apollonie. La grafia non rivela l'au­ to:re. Ma il tous è in armonia con quel viceversa del bi­ glietto anonimo. Conferma che non volle avere rapporti con nessuno durante il suo volontario esilio in Belgio. Perché fu un esilio, un passo verso Saint Loup. In un biglietto consegnato a Lisaveta dopo il secondo attacco in clinica (documentazione di Nicolas) si trovano tra­ scritte con grafia incerta le parole di Leconte: Tous les élégiaques sont des canailles. Dove torna il motivo del tous. Il viceversa non era poi tanto viceversa. Era lui, Charles, a evitare les élégiaques. P,ierre racconta a voce (manca una documentazione scritta: e Jeanne e Apollo­ nie non hanno saputo dire niente; Lisaveta non ha es c lu­ so che Charles si fosse divertito qualche volta con quel gioco di parole: in fondo, ama dire, Charles era un uomo lieto) di avere sentito Charles trasformare nel modo se­ guente l'invettiva di Leconte: Tous les prophètes sont des c · anailles. E poi: élégiaques-prophètes-canaHles. Ne me parlez plus jamais des diseurs de rien. Dunque, a dare l'allarme è Pierre. Ax testimonia per lui e dice che la malattia, a lungo silenziosa e subdola, si era rivelata all'improvviso. Nicolas. Ax non ha tenuto conto delle sue stesse testi­ monianze :rese in precedenza. Che Carles fosse ammalato si sapeva. Giusto èJ che si dica che la malattia si rivelò con inusitata violenza. La lettera del 5 febbraio viene superata dai fatti. Folgorato da numerosi attacchi con­ secutivi di apoplessia, dice Ax riportando il discorso al vero e al reale, Charles aveva perso l'uso della parola 82

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