Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978
costituisce, come indica M. Foucault, lo specchio dove la società può misurare, per contrasto, le qualità che la costituiscono. La frequenza dei «recidivi» tra quelli che sono stati condannati, non prova forse che i punti sono cattivi, per cui si è avuto ragione di punirli? L'Ordine Giuridico è manicheo; ed è questo che costi tuisce la sua forza. Al di là di ciò su cui deve delibe rare, crimine o reato, non vuol sapere altro. Gli è suf ficiente poter «imputare» qualcuno, allo scopo di po ter sanzionare: senza preoccuparsi della catena causale che concerne l'imputato e senza tentare di valutare gli effetti· della sanzione. Gli espe:çti, psichiatri, psicologi, criminologi ed altri, all'occasione chiamati a dire la loro, non hanno mai potuto far altro che dimostrare la piattezza della loro scienza nei riguardi di un siste ma che ha per sola virtù di ignorare appassionatamente tutto ciò che non è se stesso. <L'Ordine Giuridico non potrebbe avere alcuna effi cacia se si rifacesse a ciò. Ridotta al rango di clinica psichiatrica, la prigione smetterebbe di essere quell'in ferno che ci fa capire che dove noi viviamo è il para diso. 1La validità di una legge si distingue dalla sua effi cacia. Essa non è null'altro che un dire, non avendo altro da sostenere che la supremagia del suo enun ciato. Se per ciascuno l'incontro con l'Ordine Giuridico, è un incontro con il destino, è perché questo enun ciato è sufficientemente ottuso perché si possa sapere in anticipo che l'apparato giudiziario avvocati della di fesa compresi, viene impiegato solamente per preser varlo. Il giudicabile e l'ordine giuridico «La punizione del criminale (...) è il suo diritto (...) Se si considera che la pena contiene il suo diritto, si 63
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