Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978

suale. Psicoanalisi o meno, non si è ancora usciti da que­ sta situazione dichiarando che le donne sono uguali a noi, come se avessero bisogno di questa equivoca pro­ mozione. 'Dire che la donna è l'altro, non è sufficiente per avere una soluzione della sua a'Herità e della sua uguaglianza. Lo stesso Freud non s'affrettava a dare una soluzione in merito. Diceva che la libido nei due sessi era di natura maschile e parlava delle donne come del « Continente nero ». Si deve tuttavia porre la domanda su chi è l'altro, in termini di differenza dei sessi, poi­ ché la ritorsione, come abbiamo visto, non è separabile dal ritor­ no del desiderio. La disparità soggettiva, vi si supporta con l'as­ senza o con la presenza reale del pene in quanto è organizzatore del desiderio. Se la Legge è il desiderio dell'altro, è perché H desi­ derio di cui l'altro è l'oggetto, include che si sia anche l'oggetto del suo desiderio. La catena del desiderio, per essere cieca e infinita, non è formata da anelli equiva­ lenti. E' una catena, perché ogni desiderio si inscrive sulla mancanza, che nell'altro ha lasciato un divieto che non cancella l'ombra dell'oggetto perduto. Reperibile nei termini di «castrazione» e di '« penis-neid», la perdita dell'oggetto non introduce l'uomo e la donna in un me­ desimo rapporto simbolico. La batteria simbolica sessuale non viene dimenti­ cata nella ritorsione della vendetta, quando l'ingiuria subita reclama vendetta da parte di chi non vuol più farsi «fottere». Essa è ricordata anche all'attenzione dei criminologi, che devono comunque constatare che la maggioranza della popolazione penitenziaria è com­ posta di uomini. Ma che importa ciò per un Ordine Giuridico che non può farne niente? Il principio di universalizzazione ha, tuttavia, una base nella teoria psicoanalitica. Perché una stessa Legge si impone a un gruppo sociale? Freud diceva che al fon­ damento della Legge 16 era ìa morte del padre, o piut- 55

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