Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978
sa più che farsene del « divino marchese»: cosa che annuncia i bei giorni della psichiatria. Infine, e soprattutto, per le donne la questione non era certo tanto semplke da regolare. I teologi avevano avuto il loro da fare con le streghe prima, e con le invasate poi, e non sempI1e se l'erano cavata bene. Per le donne, grazie proprio alla rivoluzione, il trasferimento avvenne dal Convento all'Ospedale della Salpétrière... poi il trasferimento divenne un transfert sul divano di Freud. Intanto, altri come Sacher-iMasoch, s'erano già accorti che il piacere può derivare proprio dal fatto che la propria amante sia il padrone. Il boudoir tiene decisamente il broncio al principio di universalizzazione. I principi dell'etica kantiana tuttavia conservano an cora il proprio prestigio anche pr,esso gli psicoanalisti. E' a quell'etica che uno di essi esplicitamente si rifa ceva, quando prendeva in giro Lacan perché questi face va un seminario sull'etica. P:er ciò che lo riguardava bastava a questo tale attenersi alla regola di non fare agli altri quel che non vuoi sia fatto a te. Uno degli allievi davanti a cui parlava, gli fece osservare che questo doveva porgli problemi insolubili nei riguardi della sua etica sessuale, dato che non era omosessuale. L'osservazione fu accolta con un sorriso, come si coglie un'impertinenza licenziosa. La domanda, però, era per tinente, perché uno psicoanalista non può lasciare un tale problema al boudoir . A meno che non si stabilisca che le donne non hanno un'anima, come i teologi del Medio evo hanno seria mente pensato, o che abbiano lo statuto di proprietà inalienabile, di cui si gode « da buon padre di fami glia»: come esattamente dettava il Diritto nei più bei giorni del capitalismo, quandÒ descriveva il « suffra gismo» 15 come una malattia. Fu allora che la psicoana lisi -appariva in un mondo in cui la maestà della regina Vittoria non faceva che da rincalzo all'ipocrisia ses- 54
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