Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978

dell'uomo, poiché la ragione si confonde con l'attitudine al godimento dei beni: cioè, con la proprietà. Essere ragionevole, è essere proprietario, come dioe Hegel; è l'essere capaci di tenere un ·«Libro della ragione» (li­ bro di conti). Perciò una sentenza della Corte di Cas­ sazione dice: «L'idiozia manifesta, non influisce sul diritto di voto. Gli individui malati di idiotismo e inca­ paci di discernere, se non sono falliti, devono essere iscritti sulle liste ,elettorali». E' in I1ealtà l'interdizione (che porta sul godimento dei beni), che squalifica l'uo­ mo come persona e qui come cittadino. Fino al 1850 l'in­ capacità elettorale si estendeva anche agli eredi dei fal­ liti! Per sorprendenti che siano queste disposizioni, tutto ciò, proprio come il suffragio censitario, d'altronde, è perfettamente nella logica hegeliana. Ma ciò che si può obiettare a questa logica, è che l'Ordine Giuridico si applica altrettanto bene a quegli esseri che non sono «persone» nel senso heg,eliano, incapaci di · accedere all'Universale, che non hanno un luogo dove la Ragione sia fenomeno, perché non sono proprietari, e, cioè, gli schiavi e i proletari. Ora, un tale problema può difficilmente essere trascurato, per­ ché la maggior parte della popolazione penitenziaria è composta da proletari e dai loro · figli. Si sa che l'obie­ zione fondamental,e di Marx all'hegelismo riguarda pro­ pr:io questo aspetto. · Sulla proprietà J.J. Rousseau è più sfumato: «Ogni uomo ha naturalmente diritto a tutto ciò che gli è ne­ cessario, ma l'atto positivo che lo rende proprietario di un qualche bene, lo esclude da tutto il resto. Sicco­ me ha avuto la sua parte, vi si deve limitare... 1Jn que­ sto diritto si rispetta meno ciò che è1 degli altri che ciò · che non è proprio» 9 • E' dunque nettamente indicato ciò che la proprietà significa come relazione con l'al­ tro e come limite. Il ·«contratto sociale» è basato su questo reciproco rispetto. La funzione dello Stato come 48

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