Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978

o nel terrore atomico 1 9, dopo essersi costruita come tutto a sé solo in separazione radicale dai dolori plebei (fin da Platone...). Foucault a parte, è Shakespeare qui a esercitare funzioni di guida e commentatore, e in ogni caso il mostro della Barbarie non vien fatto coin­ cidere col Mondo; . Glucksmann sembra l'unico - dei nouveaiux - a rendersi conto che esiste la televisione, che il cinema ha anche prodotto una nuova realtà, che l'esercito più avanzato del mondo è stato smontato dal rifiuto dei giovani che avrebbero dovuto formarlo... Ma il suo ottimismo (verso la dissoluzione dello Sta­ to...) è quello del filo d'erba, della sospensione delusa della riflessione, di un buon senso acuto che si rifugia nella spontaneità ribellistica delle masse. Già affascinato (come non si potrebbe?) e poi spaventato dalla produt­ tività del discorso hegeliano, capace p. es. non tanto di predire o prevedere la realtà della bomba atomica e del- 1'arma assoluta quanto di trattarla addirittura come già presente nella realtà della dialettica moderna 20, egli si ferma alla Resistenza nuda a qualsiasi progetto di fu­ turo, preferisce 'non volere nulla ' contro il precetto nietzschiano di 'volere il nulla '; per lui il '68 non è né inizio né fine, è un altro dei momenti in cui il mondo sorride scotendo il giogo, avvicinandosi a Ivan che resi­ ste in fabbrica tenendo ugualmente basso da decenni il livello -di produttività nell'URSS, o al contadino cambo­ giano che soffre tra piombo rosso e piombo nero. Cre­ de che gli orologi si siano davvero bloccati per sempre dopo i giorni della Comune e non si accorge esaltandole che le straordinarie maestranze della Lip autogestiscono la produzione di orologi. Il suo pre-sessantottesco 'di­ scorso della guerra ' si apriva con una citazione da Nietz­ sche: « Ecco presentarsi, inevitabile, incerto, terribile come il destino, il grande imperativo, la grande doman­ da: come si dovrà governare la terra considerata come un tutto? E in vista di che cosa l'« umanità», presa nel 167

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