Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978

inutile nasconderselo. Ma non vorrei che le carte an­ dassero disperse. Michel sceglierà quelle sul rapporto tra la rivoluzione di febbraio e lo Stato. .Tu e Pierre, in un primo momento, dovrete aiutarmi a tenere in­ sieme le carte di Charles. Anche Michel ha capito che, tutte insieme, sono la maggiore autobiografia intellet­ tuale degli uomini della nostra generazione. Michel ha capito: chi volesse vedervi qualche altra cosa, in queste carte, sbaglierebbe . Non sono io, è Charles che parla: niente ha valore universale, niente ha valore eterno. Chi cercherà una coerenza perfetta in queste carte, sba­ glierà strada. Ma ho paura che non potremo evitare il pericolo. I diseurs de riens ne faranno un vangelo, una bibbia, qualche cosa di simile. Ax, grazie di essere venuto due volte a trovare Char­ les. Non badare se poi non sono uscita con te. Ma per tutto questo tempo ho sempre temuto il peggio. Che tutto precipiasse da un momeno all'altro. Sulla sedia di legno, la monaca ha posato una baci­ nella. Poco fa Charles ha avuto un sussulto. Pareva che stesse per vomitare. Ha riaffondato la testa nel guan­ ciale. Tiene gli occhi chiusi. Il suo corpo è pesante, come di pietra. L'aria è umida. Le tende a strisce della camera si muovono appena. Niente di nuovo. Il respiro di Charles si è fatto più corto, più spe�zato. Suda alle tempie. Carte di Ax. Trascrizione di Nicolas. Il continua ju­ squ'aux derniers jours de s'intéresser aux entretiens qui se tenaient au pied de son lit (Nota: Ax parla dei col­ loqui tra Lisaveta e le monache, forse tra Lisaveta e F., che tornò per l'ulJima volta a visitare Charles un gior­ no prima della sua morte), \Sans y plus . prendre part 137

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