Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978

menti di quiete. Forse si è stancato. La monaca è sviz­ zera, e con lui parla in un francese un po' duro, legnoso, che fa ,sorridere Charles. Mi ha fatto cenno di avvi­ cinarmi. Di mano di Nicola:s. Trnscrizione da Lisaveta. Ri­ comincio. Caro Pierre, dopo avere aiutato Charles ad accomodarsi nel letto, gli ho chiesto se avesse la febbre. Ha fatto cenno di no. Gli ho chiesto come stesse. Ha fatto cenno di sì: che vuol dire bene . Con gli occhi mi ha chiesto il notes e la matita. Li ho dovuti cercare, perché le monache fanno sempre una grande confusione e così non si trova più niente. Era sul comò, accanto ai quaderni. Ha scritto con mano ferma: Der Blaue Reiter. Avevo 1:rov,ato quei biscotti nel solito negozio, ma non il libro. Charles ha fatto due volte di no con la testa. Segno che desiderava molto quel libro. Dove trovarlo? Non dovrebbe essere così difficile. Ancora Nicolas. Trascrizione di una lettera di Lisa­ veta a Pierre. Dopo la visita a Maison Joujou, non ho detto più niente a Charles del fallimento della nostra ricerca. Ieri sera, al mio ritorno, quando Charles mi ha chiesto il notes e la matita ho creduto che mi voles­ se chiedere notizie. Poi ho pensato che a lui non aveva­ mo detto quasi niente, che avevamo fatto tutto di na­ scosto per non illuderlo. Abbiamo fatto bene, perché il vecchio P., in quella casa, ci vuole morire, e non è disposto a dividerla con nessuno: figuriamoci con un malato. Charles: l'ho guardato a lungo dopo avere scrit­ to queste parole: ha chiuso nuovamente gli occhi e sem­ bra addormentato . Sembra già morto. La malattia lo ha devastato. Non mi ha chiesto niente della casa. Ha chiesto soltanto del libro, ,se lo avessi trovato. Foglio di notes. Mano ,di Charles. Relativamente 122

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