Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978

gione autunnale, minaccia nuovamente di essere annul'1ato, mentre l'organismo, logorato da lunghe sofferenze passate, non è in grado di superare nuove crisi (...) una condizione di esistenza, che nelle forme ritenute più op­ portune, mi consenta di attenuare, se non di annullare del tutto, le forme più acute del mio male, che da quat­ tro anni ha demolito il mio sistema nervoso e ha reso l'esistere una continua· tortura. La minuta è stata por­ tata in clinica da Pierre. Charles ha scritto la lettera con mano ferma, seduto al tavolo. Subito dopo, si è as • sop it o sulla poltrona. (Testimonianza di Lisaveta rife­ rita da P:ierre). La finestra dà sul cancello. Le punte delle lance e, di là, il tratto di viale. Un uomo, una donna, un ragazzo, un uomo in bicicletta, un'automobile, e così via. Se oggi fosse domenica, il viale si popolerebbe di gente. La solita folla della domenica e H silenzio della sera. Domani � domenica. Sul davianzale della finestra, la polvere della pietra. Col tempo la pietra si consuma. I vetri sono alti e chiari. Le persiane sono semiohiuse. Il caldo oggi è · stato meno ill!sopportabile. (Trascrizione di Nkolas. Visi­ tata la camera dove probabilmente rimase Charles). Ancora Nioolas. La notte Charles ebbe un attacco. Rius'CÌ a suonare il campanello. Lisaveta si avvicinò. Parve che Chades stesse per morire. Negli archivi della clinica non c'è traccia del soggiorno di Charles. Anche Pierre, da Londra, ha scdtto che quella notte parve che la . vita di Charles stesse per finire. Il vomito e il ran­ tolo, il respiro difficile. Poi un attacco di tosse . ALi'alba venne il miglioramento. Oggetti 1. Di mano di Lisaveta. Trascrizione di Ni­ colas. Un paio di occhiali con la montatura di ferro ova­ le, secondo il modello antico. Charfos doveva aver.Ii con 113

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