Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978
avrebbero parlato di quella lettera nel momento p1u opportuno. Avrebbe risposto che non voleva avere niente a che fare con il v,ecchio P. e con i diseurs de riens. Che è come dire che non av,eva più niente a che fare con il mondo intero, che per lui ormai si divideva tra diseurs de ri:ens e diseurs de riens. La sua solitudine era un epifenomeno di una profonda alterazione delle cellule, e via di seguito. Era quanto aveva detto Piogey, e Char les aveva scosso la testa e subito aveva posto anche Pio gey tra i diseurs de riens. La lettera al padre di Pierre avrebbe proposto un piano preciso ohe essi avrebbero eseguito con l'assenso o con il dissenso di Charles. Con tavano sulla sua idea fissa: Maison Joujou e il suo jar din suspendu. Una parola del padre di Pierre avrebbe potuto tradurre in realtà il sogno che, a dire di Lisaveta, teneva compagnia a Charles, quei pomeriggi, quando guar,dava il soffitto o la finestra e, senza accorgersene, sorrideva. (Nota di mano di Nicolas). Nico ' las. Sul comò c'era un ritratto di Pierre. Uomo piccolo e magro. Ves-te di scuro, spesso di nero, parla sottovoce. Quando apparve in biblioteca per cercare i volumi di Ricar,do. Da tempo viveva a Londra e ormai era quasi vecchio. Non disse chi era. Uno, entrando, si accorse che era Pierre. Disse che era Pierre. Tutti yo levano salutare Pierre. Ma Pierre scomparve. Nel ritratto sul comò, presso la finestra, Pierre è mascherato: i ca pelli pettinati aH'indietro, baffi e piccola barba alfa Na poleone terzo, fiocco nero . In basso, la firma: Pierre. Descrizioni. (Taccuino di Lisaveta). Apollonie posa a gran dama. Apollonie è di marmo. Jeanne è di inchio,stro nero: i cape1li, le sopracciglia, gli occhi. Dolcezza degli occhi. Porta gli orecchini, campanelle, cerchi neri. Il colletto è bianco, ma la cravatta è nera. Grande seno 111
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