Il piccolo Hans - anno V - n. 17 - gennaio-marzo 1978
di venirn. Charles l'ha seguita con gli occhi. E' andata alla finestra a guardare ,§iù, nel cortile, la ma:gnolia che ora ha le foglie bagnate. Dopo un pomeriggio lento e aHocato, èJ venuto un rov,escio di pioggia. Roma è così, il cielo si annuvola a:11',improvviso e la pioggia scende in diagonale. Lisaveta ha aperto i vetri, è entrata aria nuova. Oharles ha chiesto carta e matita. Ha appoggiato il braccio sul letto e con fatica ha alzato la testa.. Ha cominciato a scriv,ere. Lisaveta lo segue da lontano. Ora aspetta che le faccia cenno. E quando con gli occhi la chiama vicino a sé, Lisaveta vede che Charles ha scritto poche parole che ancora una volta la deludono. Non deve venire nessuno. Mano di Lisaveta. Descrizione. Appunti per un auto ritratto nella camera di Charles. L'intonazione è verde, ma non è un quaidro né un sogno. La donna sta sulla poltrona tra la finestra e il letto. Il corpo è voltato verso il malato ma s o llo di tre quarti. La lieve tornione del busto mette in evidenza i chiaro'Scuri del viso le so- , ' pracciglia, la bocca. Tiene il braccio destro lungo i ,l fian- co e la mano posata sul ginocchio. Con la mano sini stra si appoggia e guarda il malato che giace. Si nota la balza rossa della poltrona, la coperta a grandi strisce verde, b i ianoo, verde, i tre cuscini, a:i quali lei appoggi� la testa quando riposa. In particolare si vede il cuscino con due grandi bottoni rossi. Gli altri cuscini sono bian chi. In fondo, lo scaffale con i libri e i quaderni con gli Aforismi di Charles. Sulla destra, il comò, più vicino. Luce di pomeriggio. Scrittura di Ax. J'ai passé avec lui presque tous les jours qui ont précédé cette installation qui ne date que d'hier mercredi. Je l'ai d'abord trouvé beaucoup moins mal que je ne craignais, c'est-à-dire parfaitemente luci de, inteHigent et calme. 105
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