Il piccolo Hans - IV - n. 16 - ottobre-dicembre 1977
dell'ideologia» - sia detto per inciso, tutto un certo re cupero operato dal marxismo nei confronti della psicoa nalisi come analisi degli effetti ideologici, è assolutamen te fuorviante. Non è l'ideologia dell'alcolista che è alla base del suo amore per il godimento, come lo abbiamo definito, ma al contrario è il suo amare da fuori-legge il godimento che è alla base della sua ideologia. L'ideologia è da situarsi a livello delle idealizzazioni .. in particolare, di quelle «immaginarie». Ora l'idealiz zazione virilista dell'alcolista conferma il suo più gene rale «idealismo degli scarti», come lo abbiamo chia mato prima - in altre parole, l'ideologia dell'alcolista è, letteralmente, «idealismo del cazzo». Come definire altrimenti, in effetti, la «spiritualità» degli eroi, alco lizzati, del romanzo di Steinbeck Tortilla Flat? Ma non ,è da situarsi qui il disinteresse, anzi, il timo re, dello psicanalista nei confronti degli alcolisti? E' proprio da questa constatazione che parte Clavreul, ci tando i colleghi: «les alcooliques, ça ne me <lit rien». Strano, osserva Clavreul, perché il vino, certo, è una risposta là dove si porrebbe . una domanda (question): eppure il vino non sopraggiunge a «tappare un buco, sia esso un buco nello stomaco o nel significante». E' quando l'alcolista nega col «non sono un alcoHsta! » che «il <lit que1que chose», abbozza cioè un'interpre tazione, rispetto alla vignetta «senza parole» riportata dalla .moglie scandalizzata. Ma perché allora l'analista, generalmente, non vual sentire quel che pure l'alcolista gli dice? E' che, probabilmente, il suo «idealismo del cazzo» restituisce l'analista, in particolare le sue inter pretazioni, a ciò che l'anaHsta è nel discorso analitico, cioè... merda. Clavreul notava già che per l'alcolista il medico è solamente un merdico. E l'analista? Con lui le cose potrebbero andare meglio, non fosse che per una co mune «sete di verità» (in cui l'analista è portato d 42
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